CATANIA – La donna investita si “trovava a terra”, la persona che guidava l’auto che ha tamponato lo scooter della signora “è andata via dalla scena immediatamente, senza soffermarsi, e quindi senza dare il tempo alla donna ferita di annotare o comunque memorizzare numero di targa o altro” e “nessun dubbio esiste sulla dinamica dell’incidente”. Lo scrive la quinta sezione del tribunale civile di Catania, che ha condannato il fondo di garanzia vittime della strada a risarcire il danno biologico da 143 mila euro alla signora, oltre al danno patrimoniale per spese mediche e per lo scooter e per quelle legali.
L’incidente stradale era avvenuto l”8 luglio 2015 sulla via Regione siciliana di San Pietro Clarenza, nel Catanese. Dopo la denuncia contro il pirata della strada è stato acquisito il video di un commerciante della zona, che aveva ripreso la scena, ma senza permettere di identificare il pirata della strada. Archiviato il processo penale per non esser risultato noto il conducente del veicolo, è stato promosso il giudizio civile nei confronti del Fondo di garanzia vittime della strada che si è opposto all’indennizzo. Ma da un’altra prova testimoniale è risultato che la signora era a terra, gravemente ferita, impossibilitata a muoversi: quindi non poteva dirsi colpevole della mancata identificazione dell’investitore.